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L’‘European Shippers’ Council (ESC) e la European Association for Forwarding, Transport, Logistics, and Customs Services (CLECAT) hanno emesso una dichiarazione congiunta evidenziando le preoccupazioni relative alla proposta di riforma del Codice Doganale dell’Unione Europea (UCC). La proposta, presentata la settimana scorsa da diverse associazioni, mira a introdurre cambiamenti sostanziali nel sistema doganale dell’UE, inclusa l’implementazione di un EU Data Hub centrale.

Le due associazioni, ESC e CLECAT, hanno manifestato dubbi sull’effettiva attuazione di questa proposta, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI). La centralizzazione delle operazioni tramite lo strumento unico di dati (Data Hub) potrebbe non essere accessibile per le PMI, che potrebbero non disporre delle risorse necessarie per ottenere lo status di Trust and Check Traders, una nuova categoria di operatori economici proposta.

Il Trust and Check Traders è considerato un’evoluzione dell’attuale status di Operatore Economico Autorizzato (AEO), concepito per consentire alle imprese di gestire autonomamente i dazi doganali senza la necessità di presentarli fisicamente alla dogana. Tuttavia, ESC e CLECAT hanno sottolineato le sfide legate al processo rigoroso di autorizzazione e alla richiesta di un’infrastruttura aziendale significativa per ottenere questo nuovo status.

Le associazioni hanno notato che la proposta sembra trascurare la complessità delle catene di approvvigionamento e la capacità delle aziende di soddisfare i nuovi requisiti. Esse mettono in dubbio la volontà e la capacità delle PMI, in particolare, di adottare il nuovo status di Trust and Check Traders, considerando le condizioni aggiuntive proposte dalla Commissione Europea, come l’accesso diretto al sistema informatico degli operatori e il tracciamento in tempo reale delle spedizioni.

Un punto critico sollevato da ESC e CLECAT riguarda la responsabilità dei dati. La proposta suggerisce che gli importatori ed esportatori diventeranno responsabili del pagamento dei dazi e della conformità alle norme dell’UE senza il supporto dei rappresentanti doganali. Le associazioni sottolineano che molte aziende, specialmente le PMI, potrebbero non essere in grado di gestire questa responsabilità, causando un rallentamento del commercio e la mancanza di rappresentanza doganale.

In conclusione, ESC e CLECAT ritengono che l’imposizione di nuovi obblighi ai rappresentanti doganali potrebbe ridurre la loro disponibilità, generando difficoltà per le aziende nel trovare risorse e competenze necessarie. Se i vantaggi sono limitati agli operatori Trust and Check e solo una minoranza può ottenerli, il concetto stesso di sdoganamento basato sul sistema potrebbe essere compromesso, con un impatto significativo sulle PMI, considerate i potenziali “sconfitti” di questa riforma.