Con le elezioni europee in arrivo, l’Organizzazione europea dei porti marittimi (ESPO) ha emesso un memorandum intitolato “Un’Europa a zero emissioni nette, intelligente, resiliente e competitiva: i porti europei sono parte della soluzione“, delineando una serie di priorità per i prossimi cinque anni. Questo documento offre una visione chiara delle sfide e delle opportunità che i porti marittimi devono affrontare per contribuire in modo significativo alla trasformazione dell’Europa verso un futuro sostenibile e competitivo.

Prima di tutto, ESPO sottolinea l’importanza di fornire chiarezza normativa e sostegno ai porti per garantire l’efficace attuazione delle normative esistenti. Questo comprende la necessità di affrontare le incoerenze e le politiche contrastanti che possono ostacolare gli sforzi dei porti nell’adottare pratiche più sostenibili e innovative.

Un altro punto cruciale è la transizione verso le energie rinnovabili. ESPO evidenzia che i porti devono assumere un ruolo guida in questo processo, ma per farlo hanno bisogno di spazio e risorse adeguate. Si richiede quindi la rimozione delle barriere autorizzative e un maggiore coinvolgimento dei porti nello sviluppo di politiche energetiche, economia circolare e strategie sul carbonio.

Inoltre, ESPO mette in luce l’importanza della parità di condizioni tra i porti, sia all’interno del mercato interno europeo che nei confronti dei porti situati al di fuori dell’Europa. Questo include l’accesso equo ai finanziamenti e la promozione di un ambiente competitivo che favorisca gli investimenti sostenibili e la crescita economica.

La resilienza dei porti è un’altra area critica. ESPO sottolinea che i porti devono essere in grado di affrontare gli impatti degli eventi estremi e delle minacce alla sicurezza, compresa la sicurezza informatica. Ciò richiede investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie innovative, nonché una stretta collaborazione tra gli attori del settore marittimo e le autorità pubbliche.

Affrontare queste sfide richiede un sostegno finanziario adeguato. ESPO stima che i porti europei abbiano bisogno di 80 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni per modernizzare le loro infrastrutture e adottare pratiche più sostenibili. Si auspica quindi un solido strumento di sostegno finanziario, insieme a una maggiore cooperazione tra le istituzioni dell’UE e una riforma istituzionale per un approccio più integrato nello sviluppo delle politiche.

Infine, ESPO sottolinea l’importanza della collaborazione tra tutte le parti interessate per attrarre nuove attività e talenti nei porti e nelle città portuali. I porti non possono svolgere il proprio ruolo senza il personale qualificato e senza il coinvolgimento attivo delle comunità locali.